mercoledì 24 aprile 2013

Zero Zero Zero

Non è facile parlare di lui, non perchè sia una persona difficile o in qualche modo complicata no, anzi, è una persona semplice che ha solo scelto di fare quella vita, di dire le cose come stanno, ha avuto il coraggio, cosa che manca in molti di noi, di affrontare la verità che a tanti fa paura.
Secondo il mio punto di vista Roberto Saviano è una persona da ammirare e da rispettare e ierisera, alla libreria Feltrinelli di Via Cerretani a Firenze, eravamo tutti li a dargli il nostro sostegno per fargli capire e sentire che Noi siamo con Lui.
La notizia che sarebbe stato alla Feltrinelli è arrivata solo il giorno prima, per motivi si sicurezza, mi sono subito chiesta quanto sia difficile essere Saviano, vivere sotto scorta, non avere una vita privata, non poter neanche aprire un regalo o una lettera senza che prima non sia passata sotto le mani dei Carabinieri, essere Saviano fa scomodo a tanti e questo lui lo sa.
Appena arrivato è stato accolto da uno scroscìo di applausi che ha inondato tutta la libreria, non volevamo smettere di applaudire, vederlo dal vivo è stato davvero emozionante, ci ha raccontato del suo nuovo libro "Zero Zero Zero", che parla di cocaina, "la merce della merce", come la definisce lo scrittore, di come questa sia infiltrata nella società, di come ti stia così vicino senza neanche saperlo, Firenze purtroppo in questo caso detiene un primato, l'Arno è uno dei fiumi con maggiore presenza di cocaina e eroina, per carità, non avevo mai pensato che fosse acqua pulita, basta vederla per giudicare, ma di sicuro non pensavo alla  presenza di droga.
Roberto Saviano è un fiume in piena di cose da raccontare e condividere, è stato difficile contenere tutto ciò che voleva dire in una sola ora, troppo poco tempo per parlare di un argomento che riguarda TUTTI, la cultura che sprigiona è impressionante, ho avuto la fortuna di riuscire ad entrare nella libreria e vederlo da vicino, mia sorella ed il suo compagno erano fuori e mi hanno detto che non volava una mosca, persino i telefoni sono stati spenti, gli sguardi delle persone che guardavano il maxi schermo erano assorti dalle sue parole.
Al momento degli autografi sul libro avrei voluto dirgli un sacco di cose ma l'emozione e la timidezza  hanno preso il sopravvento ed ho esordito solo con un "complimenti" e una stretta di mano, finisco il post riportando la prima pagina del nuovo libro che invito a leggere...

"La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa… Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio. Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio… Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti. Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è trovato a fare debiti. Chi la usa è lì con te. La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni ai tuoi figli… Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di dormire… Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. Oppure, semplicemente, la persona che ne fa uso…[...]"

Roberto Saviano e la copertina del suo ultimo libro edizione Feltrinelli 2013


Buona lettura e buon 25 Aprile, si prospetta un po' di giorni di ferie e qualche esperimento culinario.
Vi abbraccio forte
Sara

4 commenti:

  1. Ciao Cara, apprezzo molto questo Tuo post, io ho letto Gomorra di Saviano ed ho appena cominciato l'ultimo...mi sento chiamata in causa, io sono originaria della stessa terra di Saviano e come me mio marito...quando 11 anni fa insieme, fidanzati da poco, abbiamo deciso di trasferirci a Reggio Emilia è stato proprio perchè non ce la facevamo più a vivere in un clima di omertà ed ipocrisia, dove non puoi esprimere il Tuo parere perchè il parere è "uno solo" e non si deve sgarrare, perchè quando uscivi a fare un giro in macchina ed eri fermo al semaforo Ti ritrovavi all'improvviso qualcuno che Ti saliva in auto e Ti faceva una rapina lampo...perchè se il figlio del boss decide che Tu sarai la donna che lui sposerà e non importa se Tu sei fidanzata con un altro e che a Te quella persona fa schifo, non Ti puoi ribellare, ci andrebbe di mezzo il Tuo fidanzato e Tutta la tua famiglia...allora decidi di scappare e di andare lontano, lasci i sogni di bambina, i ricordi, gli amici e parti...parti per una terra nuova alla ricerca "della libertà" ma rincuorata dal fatto che sei insieme alla persona che ami e che non sarai costretta a sposare un animale....
    Scusa per lo sfogo ma non potevo esimermi dal dare la mia testimonianza...perchè la Campania è fatta anche di gente per bene come Saviano e me e tante altre persone che purtroppo però ogni giorno sono costrette a vivere di soprusi ed ingiustizie.

    A presto
    Antonella

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    1. esistono delle realtà di cui non ci rendiamo conto, per fortuna ci sono persone come Saviano e come te che le raccontano, anche solo attraverso un commento, grazie Antonella per il tuo messaggio,
      a presto :)

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  2. Anche io come Antonella mi sento chiamata in causa perché conterranea di Saviano. Un uomo, un eroe, al di là della retorica.
    Capisco il punto di vista di Antonella perché vivere qui significa anche ritrovarsi svegli alle di notte perché a quattro passi da casa tua hanno deciso di mettere una bomba sotto casa del boss del paese. Perché vivere qui significa ritrovarsi 4 persone in famiglia col cancro, a causa dei veleni che siamo costretti ad ingurgitare ogni giorno. Ma questa terra ha bisogno di qualcuno che abbia voglia di restare e far crescere i bambini svezzandoli a pane e speranza. Il mio sogno è veder crescere mio figlio libero e fiero di essere napoletano.

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    1. un abbraccio grande Letizia, il coraggio spesso abbatte tutti i muri, in bocca al lupo e grazie.
      Sara

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